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RI_ESCO IN COMPAGNIA!

Il progetto RI_ESCO IN COMPAGNIA! è stato pensato per dare continuità ad un precedente progetto, denominato Ciao mamma! Esco da Solo, e propone attività di facilitazione della socializzazione per ragazzi (fra gli 11 e i 18 anni) con differenti forme di fragilità. 

Come suggerisce il titolo, il progetto si pone la finalità da una parte di far “uscire” i ragazzi, cioè permettere loro di avere e cogliere occasioni per esperienze fuori casa, “lontano” dai genitori, insieme ai coetanei e nel contesto territoriale in cui vivono; dall’altra di permettere a questi ragazzi di “riuscire”, una volta fuori, a sentirsi a loro agio, a divertirsi, a fare amicizia e a potersi esprimere personalmente all’interno della dimensione del gruppo.

Altra finalità perseguita dal progetto è quella di fare in modo che la dimensione del gruppo diventi per tutti i partecipanti una vera e propria palestra di vita rispetto a come si costruiscono relazioni fuori dal nucleo familiare, come si mantengono, come si comunica per organizzare qualcosa con gli amici, come si tollera l’attesa, la frustrazione, le incomprensioni, il conflitto, ecc. partendo da un contesto facilitante e proiettandosi verso il fuori e favorendo l’acquisizione di life skills, in particolare in ambito sociale.

Concretamente il progetto consiste nell’organizzazione di uscite a carattere ludico e ricreativo sul territorio nel tempo libero dei ragazzi.

Il progetto si svolge nei territori di Lazzate, Misinto e Seveso, è attivo da circa un anno, e terminerà a novembre 2024. Ha visto il coinvolgimento di circa 15 fra ragazze e ragazzi e la collaborazione con Il Seme di Lazzate.

 

Il progetto è stato realizzato grazie ad un finanziamento ricevuto da Fondazione Intesa San Paolo

 

Di seguito le testimonianze di un genitore, di una ragazza che ha partecipato alle attività e di una educatrice:

LOGO CURA

WELFARE. COL PROGETTO CURA ASSISTENZA DOMICILIARE E DISPOSITIVI DOMOTICI PER GLI ANZIANI

Condividiamo con piacere il testo della rassegna stampa sul progetto Cura – anziani domotici

La sperimentazione, finanziata con 2,46 milioni di fondi PNRR, raggiungerà gradualmente il target di cento anziani con l’obiettivo di rimandare il più possibile il ricovero in Rsa. Bertolé: “la città invecchia e bisogna ripensare il sistema di assistenza”.

Milano, 13 Gennaio 2024 – Con l’obiettivo di prolungare il più possibile il tempo di permanenza presso la propria abitazione evitando o ritardando l’inserimento in RSA, il Comune di Milano ha avviato “Cura – anziani domotici”, un progetto che prevede forme di assistenza domiciliare intensive anche con monitoraggio a distanza e l’introduzione di elementi di domotica.

La sperimentazione, avviata lo scorso giugno nei Municipi 3, 4 e 8, ha ottenuto un finanziamento PNRR di 2,46 milioni di euro ed è frutto di una coprogettazione che vede come partner del Comune di Milano le cooperative Cogess, Eureka e Ass.i.s.te, i partner tecnologici Urmet e Abielle controls e quello scientifico 2W.

Sono 24 i progetti attualmente attivi, ma entro il 2026 si prevede di raggiungere il target di 100 anziani assistiti. Si tratta di persone fragili, ma con ancora un buon grado di autonomia, quindi lucide e orientate. Si privilegiano beneficiari con basso reddito, che vivono nelle case popolari, sono tendenzialmente soli o con una rete familiare non in grado di provvedere ai loro bisogni, presentano una certa fragilità sociosanitaria (presenza di patologie croniche, per esempio) e un carico di cura difficile da gestire.

Gli attuali beneficiari, individuati dagli assistenti sociali del territorio, sono 15 donne e 9 uomini di età compresa tra 65 e 98 anni. Periodicamente vengono inviate e valutate dai referenti del progetto nuove segnalazioni.

Il percorso prevede l’integrazione tra interventi classici – come l’assistenza domiciliare – e interventi innovativi, in particolare il monitoraggio continuo della persona attraverso la strumentazione domotica collegata a una centrale operativa unica, che raccoglie i dati trasmessi e garantisce il monitoraggio h24. In caso il sistema ravvisi criticità, l’operatore attiva il pronto intervento, mentre in caso di allarmi non critici è prevista l’uscita, nell’arco della giornata, dell’operatore ingaggiato sulla situazione, al fine di verificare e attivare supporti rispetto all’evento segnalato.

Ogni percorso è personalizzato in base alle caratteristiche e ai bisogni del beneficiario e tutto viene illustrato durante alcune visite domiciliari alla presenza degli operatori sociali e di tecnici esperti che si occupano di spiegare le potenzialità dei dispositivi che vengono poi installati con gradualità nel corso del progetto anche in relazione alla familiarità, alla conoscenza e alla fiducia che l’anziano acquisisce col tempo. Si cerca, inoltre, di coinvolgere anche il medico di medicina generale, avvisandolo della sperimentazione e delle sue potenzialità.

Per monitorare lo stato di salute e il benessere della persona, sono a disposizione dispositivi di teleassistenza, con sensori rispetto alle cadute e geolocalizzazione. E’ possibile, inoltre, prevedere telefonate con finalità di aggancio relazionale, monitoraggio telefonico per il controllo dell’assunzione dei farmaci sulla base della prescrizione del medico di medicina generale e per ricordare all’anziano eventuali appuntamenti per visite mediche. Gli strumenti domotici garantiscono inoltre il controllo dei parametri base della persona: pressione, saturazione, pulsazioni, controllo del peso, rilevazione temperatura corporea. Per garantire la sicurezza dell’ambiente domestico, vengono invece installati sensori per la rilevazione delle fughe di gas, luce notturna, sonda di temperatura, sensore per la rilevazione dell’apertura o chiusura della porta d’ingresso, sensori di presenza e movimento con alert su fascia notturna e diurna: tutta la sensoristica ambientale invia un messaggio di allarme alla centrale unica in caso di superamento dei parametri “di norma” che può comportare un contatto telefonico di verifica, l’uscita di un operatore domiciliare o il ricorso ai numeri di pronto intervento in caso di impossibilità di mettersi in contatto con il beneficiario.

Il progetto prevede, inoltre, la possibilità di attivare la visita domiciliare di un architetto per verificare l’idoneità degli spazi in relazione alle esigenze dell’anziano e valutare una riorganizzazione, con l’aiuto di un esperto di ausili. E’ prevista, infine, l’attivazione di un assistente familiare per brevi periodi di emergenza.

“La nostra città, seguendo il trend del Paese, sta invecchiando molto velocemente. Le persone – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè – vivono più a lungo e sono spesso sole, con patologie croniche che riducono la loro autosufficienza. Ecco perché è fondamentale ripensare il sistema di assistenza per rimandare il più possibile il ricovero nelle strutture residenziali e costruire attorno agli anziani una rete che permetta loro di rimanere nelle loro case e nei loro quartieri. Il progetto ‘CURA’ va proprio in questa direzione ed è per questo che abbiamo fortemente voluto proporlo per il finanziamento PNRR. I percorsi si inseriscono e si armonizzano con una serie di attività già avviate sul territorio e garantite dal Comune: presa in carico dei servizi sociali, assistenza domiciliare, intervento dei custodi sociali e interventi educativi. Una cornice che vogliamo arricchire con soluzioni sempre più mirate”.

Sabina Nanti, presidente Cooperativa Cogess capofila dell’ATI: “Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza domiciliare alle persone anziane integrando le competenze sociali e assistenziali con supporti tecnologici di presidio dei luoghi domestici e della vita quotidiana. Nell’acronimo C.U.R.A. vengono sintetizzati gli aspetti valoriali e di metodo sottesi alla proposta: Conoscere – analizzare contesti e bisogni; Unire – favorire il dialogo tar competenze e saperi differenti: sociale e innovazione tecnologica; Raggiungere – portare nelle case delle persone fragili nuove opportunità personalizzate di risposta ai bisogni: Assistere – migliorare la qualità dell’assistenza mettendo la tecnologia al servizio delle persone fragili”.

Su RaiNews trovate il video del servizio andato in onda con il TG Regionale di venerdì 12 gennaio ore 19:30:

Collegamento al servizio del TG Regionale

RIESCO IN COMPAGNIA

3 dicembre 2023, Cogess presenta la Rete ConsideraMI: insieme per l’inclusione

In occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, siamo lieti di comunicare che Cogess ha contributo alla creazione della Rete ConsideraMi: 16 enti del Terzo Settore, che credono fortemente nella cultura dell’inclusione e ora, insieme, al lavoro, nelle comunità territoriali, per costruire percorsi di inclusione per bambini e adolescenti con disabilità.

 

Un partenariato, nel territorio della città di Milano, che, come sancito dall’Accordo di Rete, mette al centro della propria azione il protagonismo del minore e della famiglia e la costruzione di un progetto di vita autenticamente praticabile. Da questa attenzione e cura nasce la necessità di connettere informazioni, opportunità e politiche con la promozione, la gestione e l’aggiornamento della piattaforma ConsideraMi e l’implementazione di azioni, politiche e attività, coordinate e sinergiche, per l’inclusione illustrate nel documento programmatico Agenda 16 per il futuro, presentato all’Assessorato del Welfare e della Salute Mentale del Comune di Milano il 17 novembre 2022 e in attesa di essere integrato nelle politiche di questa Amministrazione.

Dalla collaborazione avviata tra gli enti del privato sociale partecipanti al progetto “ConsideraMI – verso una città inclusiva per bambini e ragazzi con disabilità” (progetto ex lege 285/1997, 2019-22), le organizzazioni coinvolte (Associazione L’abilità Onlus, AGPD – Associazione Genitori e Persone con sindrome di Down Onlus,  AIAS ETS Milano, Azione Solidale Società Cooperativa Sociale, Società Cooperativa Sociale Cascina Bianca a.r.l., Codici | Ricerca e intervento, Cogess Cooperativa Sociale, Comin Cooperativa Sociale di solidarietà, Fondazione Aquilone Onlus, Fraternità e Amicizia Società Cooperativa Sociale Onlus, La nostra comunità ETS – OdV, Ledha Milano coordinamento associativo della città metropolitana di Milano per i diritti delle persone con disabilità APS, L’Impronta Associazione Onlus, Cooperativa Sociale Eureka!, Consorzio Sir, Spazio Aperto Servizi Società cooperativa) hanno scelto di formalizzare una vera e propria rete aperta alla città, della quale anche noi siamo parte attiva.

In questa giornata che potrebbe risultare, per tanti genitori, cittadini e cittadine, operatori del sociale e dell’educazione, piena di slogan e di promesse vuote, la Rete ConsideraMi tenta di fare la differenza.

La Rete ConsideraMI, nata da organizzazioni radicate nei territori e che seguono complessivamente oltre 2000 bambini e famiglie ogni giorno, partendo da una lettura critica della condizione di disabilità nell’infanzia e nell’adolescenza a Milano si pone l’obiettivo di concorrere al cambiamento.

Come?

  • Attraverso 16 proposte che toccano i diversi aspetti dell’infanzia e dell’adolescenza
  • ispirando politiche e atti concreti rivolti a connettere uno scenario assai frammentato
  • costruendo interventi coordinati e trasversali a livello di sistema.

Vicinanza, solidarietà, rete capillare, capacità organizzative e di intervento, aumento di qualità dei servizi: di questo hanno bisogno urgente bambini e famiglie. Il nostro portale, la presenza di servizi dedicati al gioco, all’autonomia, alla socializzazione, al sostegno dei genitori e della rete, hanno l’ambizione di essere l’emblema di questo spirito di connessione.

Un lavoro di mappatura delle risorse e un’opera di tessitura di relazioni che ci chiama alla responsabilità del fare, del costruire, dell’includere.

PER SAPERNE DI PIÙ

SITO  considerami.i